ODIO L’ESTATE (di Carlo Anibaldi)


calura-condizionatore-casaNon appartengo a queste terra infuocata…forse le mie origini sono normanne…adoro l’aria frizzante e odio la sabbia che scotta, l’asfalto che si scioglie e i corpi sudaticci. Tre mesi a cercare refrigerio…cervello bloccato…felice solo di un po’ d’ombra, una doccia fresca e un gelato. I massimi sistemi insomma. La cenestesi del corpo e l’equilibrio della mente sono inscindibili. Il corpo è in relazione sincronica con la psiche. Nulla accade all’uno senza una “condivisione di senso” con l’altra. Quando stiamo ‘male’ per il troppo caldo avvertito, non è solo una questione di incrementare i sali minerali col Getorade, ma recuperare una perdita di senso. Anche quest’anno andrò in vacanza alla ricerca di cieli non noiosamente sempre azzurri, credo.

RICORDI


Perchè_non_ricordo_i_sogniSappiamo cosa in biochimica determina il ricordo…nella vita psichica invece penso sia il contenuto energetico della vita, ciò che non si disperde mai ma si trasforma. Infatti il ricordo non è mai aderente alla realtà che fu, ma solo all’energia connessa. Il ricordo è un racconto e non raramente è un riscrivere la nostra storia. Quando Carl Gustav Jung nell’incipit di “Ricordi, sogni e Riflessioni” afferma che “La mia vita è la storia dell’autorealizzazione dell’inconscio”, la sta interpretando e riscrivendo, la sua storia, sulla base dei ricordi. Questo sono i ricordi…un tentativo di interpretare e riscrivere la propria storia sulla base dell’energia imprigionata nei ricordi stessi. Mio padre mi raccontò forse un centinaio di volte i suoi ricordi del tempo della prigionia in Germania dopo l’8 settembre…ma mai una volta che coincidessero col racconto precedente…la sua rielaborazione è durata una vita intera…di quel tempo carico di emozioni. Trattandosi di autobiografie dell’anima, non smettiamo mai di rielaborarli i ricordi. Conta solo quello che sentiamo adesso. (Carlo Anibaldi, 2015)

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