MA QUALE VOLTAIRE!


“Non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita affinché tu possa dirlo”.

Cominciamo col chiarire che questa famosa frase NON è di Voltaire, ma della scrittrice Evelyn Beatrice Hall, che la utilizzò nel suo libro ‘The Friends of Voltaire’ del 1906 e che fino alla morte la rivendicò come sua.

Al di là di questo aneddoto meglio aggiungere che questa frase è stata nel tempo usata come foglia di fico per ogni aspirante alla notorietà attraverso la “bastiancontrarietà”, che per alcuni è una professione. Il significato reale di questo bell’insieme di parole, è divenuto un marchio di fabbrica per chi, puntualmente, dimostra di avere torto. Col risultato oggi più che mai evidente, che alcuni abomini culturalmente e scientificamente inaccettabili hanno trovato spazio. Dunque non diamo retta a quei ciarlatani che darebbero la parola anche alla brutta anima di Pacciani pur di emergere dall’anonimato, magari in nome di Voltaire, per quella frase mai pronunciata.

Le conseguenze di questo pensiero debole sono catastrofiche. Ecco che i pregiudicati aspirano a posizioni apicali in politica, come pure gli affabulatori, quelli che solo un secolo fa vendevano pozioni ‘miracolose’ nei mercati contadini, oggi siedono in Parlamento. Dare la vita affinché tutti possano esprimere opinioni di minoranza è un pensiero illuminista che trovò ragione in quell’epoca, ma che oggi ha assunto il solo scopo di elevare ad opinione anche l’ignoranza, la violenza e la disonestà. il periodo illuminista fu la reazione ad un lungo periodo oscurantista, dove la politica, la scienza, la società e la cultura erano soggette, anzi soggiogate, e non centrali. Oggi quella frase non ha più senso.