Fra coloro che studiano i comportamenti animali, gli etologi, la definizione di Maschio-Alfa è nota da tempo ed è riferita alle dinamiche di branco, dove la natura vuole che per ragioni di conservazione della specie ci sia un maschio adulto che assume caratteristiche dominanti sugli altri maschi del branco, che assumono una posizione beta e generalmente attendono l’invecchiamento del maschio alfa per accoppiarsi anch’essi con le femmine del branco, cosa altrimenti impossibile. Le caratteristiche alfa comportano quindi onori ed oneri dovuti alla posizione dominante.
Questa bella storia non poteva sfuggire a coloro che si occupano di venderci di tutto, con l’inganno, la seduzione e ogni mezzo possibile, anche subliminale. Sono gli esperti di marketing, che sono esperti anche di psicologia individuale e collettiva, altrimenti non venderebbero una cippa. Negli USA ci si occupava di questi problemi quando ancora da noi, in Europa, ci si occupava di confini, territori, potenza militare, filologia romanza, romanticismo, Can can, art decò e cappellini della Regina alle corse di Ascot.
Si arriva così ai giorni nostri, dove a fronte del disfacimento di modelli ideali, si va affermando un modello di cartapesta: sono i maschi Alfa, la nuova specie di uomo vincente metropolitano. E’ una vera e propria sindrome di cui sono affetti sembra addirittura il 75% dei manager e su cui si avviano milioni di individui che aspirano a quelle posizioni. Gli esperti hanno perfino definito 4 categorie o varianti di maschio alfa: Commander, Visionary, Strategist e Executor. Ovviamente sono tutte cazzate indotte…in natura infatti non esiste nulla dl genere e siamo nel campo della patologia, per il semplice fatto che le funzioni superiori degli esseri umani, rispetto ai lupi e agli orsi, hanno introdotto elementi tali da sovvertire tutto il discorso che fila solo in etologia. Fra gli umani infatti accade l’imprevisto che un semplice poeta solitario o un timido sognatore assuma caratteristiche cosiddette alfa in tema di dominanza su altri maschi, poichè magari nel tessuto sociale dove sono immersi, i valori e i disvalori sono diversi da quelli del territorio contiguo. Insomma una bufala in piena regola, che serve a vendere prodotti, mode, carriere e in definitiva a fare soldi, potere e, gioco antico come il mondo, sedurre.
Ma come potrebbe esistere una tale favola metropolitana se non fosse supportata da altri maschi che abboccano e schiere di femmine che supportano la leggenda? Non esisterebbe infatti…ma gli esperti d’oltre oceano hanno pensato anche a questo e creato allo scopo un modello di femmina che supporti l’idea. Io la chiamo per brevità Femmina Zeta ed è fondamentale per non far cadere nel ridicolo il concetto di maschio alfa, l’Uomo che non deve chiedere Mai.
La Zeta Female si concede solo a maschi alfa, li riconosce a fiuto e ne assume il carisma con la frequentazione. Nella vita di ogni giorno queste cose ci appaiono solo in maniera sfumata e frequentando certi ambienti, generalmente luoghi di lavoro in grandi città. Ma è arrivato Facebook e allora c’è abbondanza di materiale di studio anche alla scrivania. Arrivano in posta all’improvviso…ti chiedono l’età e che lavoro fai…se sei sposato e senza nessuna vergogna spariscono se non soddisfacente a un clichè preconfezionato…ti sparano 40 ‘mi piace’ a settimana e fanno miriadi di commenti inutili solo per farsi notare…le più ardite si lanciano in serie interminabili di cuoricini e punti esclamativi, per poi svanire nel nulla se comprendono che col cazzo sei disposto a divorziare per via di 4 cuoricini su una
bacheca. Rivestono il mito di Diana Cacciatrice senza averlo compreso…vanno semplicemente a caccia. Vedono maschi alfa dappertutto, basta che sono solo meno goffi della media e gli ‘donano’ 5000 contatti in pochi mesi. A me è bastato mettere alcune foto giovanili al fianco di quelle attuali e scrivere cosette che non siano del tutto idiote ma solo ‘normali’ che ho dovuto
aprire un terzo account che gli altri sono pieni. Che significa tutto questo? A mio avviso significa che siamo dentro un mondo di plastica dove ci fanno girare in tondo come burattini smidollati e prima ce ne rendiamo conto e meglio è poichè Internet e i Social Network sono mezzi potentissimi e se ne stanno appropriando i Maestri del Marketing (li hanno anzi creati) per i loro fini commerciali a medio e lungo termine, svilendoli nelle funzioni sociali aggreganti e di controinformazione che li fa davvero grandi mezzi.
[Carlo Anibaldi – 2012]
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