Gli istinti, le emozioni, i ricordi e le riflessioni muoiono insieme a noi. Sono le immagini che popolano la mente che determinano la direzione della vita di ciascuno. A tali immagini e’ annessa una enorme energia, la chiamiamo anima. Essa non ci appartiene, ci sopravvive nell’immaginario e ci da’ finalmente l’immortalita’. In questa frase c’è una sintesi estrema del concetto di Inconscio Collettivo che Jung affiancò all’inconscio personale di Fred. Le esperienze fondamentali dell’umanità che sono espresse nei miti, nelle leggende e nelle religioni e in tutta la simbologia connessa, non è roba inventata da qualcuno, ma substrato comune alla specie. Dunque nei sogni, spesso, e nelle esperienze di ‘picco’ come momenti meditativi, mistici e negli innamoramenti, viviamo un qualcosa che non è nostro personale ma comune alla specie…da sempre. Ci sono conferme scientifiche a questa cosa. Invece gli istinti e le emozioni ce li che hanno anche gli animali. La mente funziona per immagini, mentre i concetti e i pensieri vengo alla corteccia DOPO le immagini..che esse solo sono il nutrimento e la possibilità espressiva. Anche la mente degli animali funziona per immagini, mica pensano la pappa…piuttosto ‘vedono’ la pappa. Immortale perchè queste immagini sono le stesse per tutti da sempre. Ci attingiamo e le ‘restituiamo’….Pensiamo ai miti …Persefone….Elettra…Edipo….è il funzionamento della mente umana come specie che rappresentano. Nella Cina del mille avanti cristo si raccontavano le stesse leggende, ma con nomi diversi. Anche nella Lapponia e nella Foresta Nera…le leggende e i miti sono gli stessi, cambiano solo i nomi dei protagonisti. Dunque è la mente umana che “funziona” così. Questa la grande scoperta di Jung. E per di più s’è anche visto…nello studio dei sogni e dei comportamenti…che ciascuno ‘segue’ e persegue un mito e l’archetipo connesso affondato nell’inconscio, e allora ecco che vediamo intorno tante Grandi Madri, tanti Puer Aeterni, tanti Guerrieri. tanti Vecchi Saggi e tanti Narciso. Il lavoro di una vita dovrebbe essere quello di scoprire il nostro mito guida….e allora capiamo ‘tutto’. In definitiva noi siamo immortali attraverso loro…i miti…che sono immagini condivise, di cui non siamo “proprietari”, ma inconsci interpreti. Comprendere il nostro mito ci dirà la Via…senza perdere tempo ed energie dietro a falsi miti. Finchè non lo abbiamo ‘scoperto’ siamo condannati a correre dietro ai miti di altri, sprecando energie. Se comprendiamo ‘dove’ siamo dentro, ne possiamo uscire e al limite ‘cambiare’ mito, se il crescere della consapevolezza ce lo rende ‘stretto’. Non è questione di arti figurative…che invece accade che in altre espressioni dell’ingegno non siamo ‘immortali’. Tutto nasce da immagini nella mente…anche una cattedrale…nasce da una immagine forte… poi tradotta in mattoni. Un poema, un romanzo, una statua…tutto nasce da immagini più o meno oniriche e intuitive…e comunque che ci superano per grandezza poichè attingono ad un collettivo, inconscio, dove è depositata tutta l’esperienza dell’umanità. Vi sarà capitato mille volte di fare un sogno che vi sembrava non appartenervi e anzi ‘superarvi’ per grandezza ed esperienza…..e non solo nei sogni, via regia verso l’inconscio, ma in ogni stato ‘crepuscolare’, dunque gli stati di trance, gli allucinogeni, gli innamoramenti ‘forti’ e travolgenti. Ci sono giovanotti che non hanno fatto più ritorno da esperienze di cosiddetta ‘inflazione psichica’….e sono partiti per Paesi lontani…come se le immagini della mente, lo ‘stato’ stesso della mente e dunque la ‘felicità’ avesse un luogo piuttosto che un’altro nel mondo. L’inconscio è talmente più grande di noi…come il mare nel bicchiere…e molti sono sbroccati senza ritorno per il non essere ancora e forse mai pronti a questo viaggio ai confini dell’Io.
Carlo Anibaldi – 2011
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